Il Campionato d’Europa di completo è ormai alle porte: la competizione continentale andrà in scena a Blenheim (Gran Bretagna) dal 18 al 21 settembre. L’Italia vi prenderà parte schierando una rappresentativa composta da Daniele Bizzarro su Stormhill Riot, Pietro Majolino su Vita Louise DH, Vittoria Panizzon su DHI Jackpot, Arianna Schivo su First Lady de Belheme, Paolo Torlonia su Zinny e Giovanni Ugolotti su Duke of Champions.
Ma prima di pensare a ciò che accadrà a Blenheim diamo un’occhiata alle nostre spalle per vedere qual è stato il cammino della squadra azzurra lungo le varie tappe del grande evento europeo a partire dalla sua nascita nel 1953. Un cammino caratterizzato da risultati molto altalenanti tenendo tuttavia conto del fatto che in completo l’eliminazione di una squadra rappresenta un epilogo non infrequente, determinato spesso da fattori extra tecnici come ad esempio le condizioni fisiche dei cavalli dopo la prova di cross (talvolta anche dei cavalieri… ): in particolare fino ai primi anni Duemila, quando l’intero format della disciplina è stato rivisto alla luce delle istanze sempre più pressanti relative alla sicurezza e al benessere di entrambi i componenti il binomio (quindi eliminazione delle marce e dello steeple dalla prova di campagna, costruzione di ostacoli frangibili in cross, ridefinizione delle percentuali di incidenza delle singole prove sul risultato finale… ).
Nel 1953 in occasione della prima edizione del Campionato d’Europa – organizzato a Badminton: dove altrimenti… ? – l’Italia non presenta né squadra né individuali. Il nostro esordio continentale dunque avviene a Basilea nel 1954 schierando Adriano Capuzzo su Champagne, Giuseppe Molinari su Tolentino e Domenico Susanna su Aristos. L’eliminazione di quest’ultimo determina l’eliminazione anche della squadra, essendo la formazione azzurra composta da soli tre binomi: un vero peccato poiché Capuzzo e Molinari ottengono due ottimi piazzamenti, rispettivamente l’8° e il 10° posto. L’esito non è diverso nel 1955 a Windsor, sebbene la squadra sia a quattro: eliminazione di Paolo Racugno su Golden Mount e di Giovanni Grignolo su Tokyo, 30° Domenico Susanna su Aristos e 33° Adriano Capuzzo su Taquilo.
Nel 1956 il campionato non si disputa essendo programmate le Olimpiadi; nel 1957 a Copenhagen l’Italia è assente sia con la squadra sia con individuali, per poi ritrovare l’eliminazione a Harewood nel 1959 con Sergio Albanese su Plus Possible, Giovanni Grignolo su Urbinate e Ludovico Nava su Zaquilo. Inizia qui un lungo periodo di totale assenza azzurra dal Campionato d’Europa (nonostante nel 1964 ci sia la formidabile vittoria olimpica a Tokyo, individuale con Mauro Checcoli su Surbean e di squadra con anche Alessandro Argenton, Paolo Angioni e Giuseppe Ravano) che dura fino al 1971, dunque lungo le edizioni di Burghley 1962, Mosca 1965, Punchestown 1967, Haras du Pin 1969.
Gli azzurri ritornano nella gara continentale nel 1971 a Burghley ottenendo un ottimo risultato: Italia al 4° posto con Mario Turner su Forgotten Fred (20° individuale), Stefano Busi su Lord Jim (21°), Stefano Angioni su Camolin (25°) e Alessandro Argenton su Albino (30°). Dopo l’assenza a Kiev nel 1973, l’Italia si ripresenta a Lumuehlen nel 1975 concludendo con l’eliminazione con Federico Roman su Shamrock (29°), Giovanni Bossi su Boston (36°), Antonio Manca su Camolin (eliminato) e Fabio Giuliani su Arc de la Tour (ritirato). Eliminazione anche a Burghley nel 1977: Maurizio Camilli su Killbraken (27°), Mario Marocco su Shannon Bridge (eliminato) e Alessandro Miserocchi su Crogan (ritirato).
Arriva poi il bel 4° posto a Lumuehlen 1979, anticipatore del magnifico risultato che l’Italia otterrà alle Olimpiadi di Mosca 1980 con l’oro individuale di Federico Roman su Rossinan e l’argento di squadra con anche Marina Sciocchetti, Anna Casagrande e Mauro Roman: in Germania l’Italia schiera Giovanni Bossi su Tempest of Blisland (7°), Marina Sciocchetti su Rohan de Lechereo (21°), Anna Casagrande su Daleye (23°), Federico Roman su Mardi Gras (ritirato), e a solo titolo individuale Mauro Roman su Dourakine (12°).
Arriva un periodo avaro di soddisfazioni: Italia eliminata a Horsens 1981 (Anna Casagrande/Daleye 29°, Giovanni Bossi/Dourakine 32°, Stefano Donati/Zahuso ritirato, Marina Sciocchetti/Rohan de Lechereo ritirata), assente a Frauenfeld 1983, eliminata a Burghley 1985 (Dino Costantini/Felsineo 26°, Mauro Checcoli/Spey Cast Boy 13°, Bartolo Ambrosione/Brick ritirato, Alessandro Fiorani/Moreado ritirato), eliminata a Lumuehlen 1987 (Bartolo Ambrosione/Phoenix 24°, Ranieri Campello/Brick 30°, Dino Costantini/Felsineo eliminato), eliminata a Burghley 1989 (Lara Villata/Green Bay Packer 32°, Francesco Girardi/Moreado 35°, Fabio Magni/Navarrain eliminato, Bartolo Ambrosione/Phoenix eliminato), assente a Punchestown 1991.
Poi un buon risultato ad Achselschwang 1993: Italia al 5° posto con Ranieri Campello su Mill Bank (15°), Fabio Magni su Passport (29°), Andrea Mezzaroba su Ballyrobert (41°), Alberto Casolari su Welton Comedian (eliminato), con anche il 27° posto a titolo individuale di Ferdinando Acerbi su Astore dell’Uccellaia. Nel 1995 il Campionato d’Europa arriva per la prima volta in Italia, ai Pratoni del Vivaro: ma l’Italia è eliminata con Giacomo Della Chiesa su Diver Dan (24°), Francesco Girardi su Scrutinizer (45°), Emanuela Reinach su Vagabond de Civrais (eliminata), Sarah Lepri su Blizzard da Rota (ritirata), più una consistente serie di individuali tra i quali Antonella Ascoli su Pont A Didot ottiene il miglior risultato con il 23° posto.
Le due successive edizioni – Burghley 1997 e Lumuehlen 1999 – ci vedono assenti, ma a Pau nel 2001 l’Italia conquista la prima medaglia della sua storia nel Campionato d’Europa di completo: 3° posto con Marco Biasia su Ecu, Andrea Verdina su Donizetti, Fabio Fani Ciotti su Down Town Boy e Fabio Magni su Cool’n Breezy. Un successo cui fa seguito una serie di risultati positivi: 6° posto a Punchestown 2003 (Susanna Bordone/Ava 9°, Fabio Magni/Vent d’Arade 26°, Fabio Fani Ciotti/Down Town Boy, Stefano Brecciaroli/Donizetti), 5° posto a Blenheim 2005 (Susanna Bordone/Carrera 16°, Vittoria Panizzon/Rock Model 17°, Luisa Palli/Axia II 25°, Alberto Giugni/The Nightflight 39°).
I Pratoni del Vivaro 2007 sono teatro della conquista della seconda medaglia azzurra: ancora di bronzo con Vittoria Panizzon/Rock Model 8°, Roberto Rotatori/Irham de Vages 22°, Fabio Magni/Southern King V 23°, Susanna Bordone/Ava 24°. L’eccezionale momento del completo azzurro viene poi confermato dalla medaglia d’argento conquistata dall’Italia a Fontainebleau 2009 con Roberto Rotatori/Irham de Vages 7°, Juan Carlos Garcia/Iman du Golfe 8°, Stefano Brecciaroli/Oroton 34°, Susanna Bordone/Blue Moss eliminata.
Dopo le due medaglie consecutive arriva il 6° posto di Lumuehlen 2011 con Stefano Brecciaroli/Apollo 5°, Marco Biasia/Tatchou 24°, Fabio Magni/Southern King 39°, Susanna Bordone/Carrera ritirata. Il 5° posto di Stefano Brecciaroli su Apollo van de Wendi Kurthoeve è il miglior risultato individuale conquistato da un atleta azzurro nell’intera storia del Campionato d’Europa di completo (a oggi). I risultati positivi proseguono poi con il 4° posto a Malmoe 2013 (Vittoria Panizzon/Borough Penny 8°, Giovanni Ugolotti/Stilo Kontika 25°, Luisa Palli/Lalia della Nave 30°, Stefano Fioravanti/Nodin d’Orval 48°), il 6° posto a Blair Castle 2015 (Luca Roman/Castlewood Jake 15°, Arianna Schivo/Quefira de l’Ormeau 28°, Pietro Roman/Barraduff eliminato, Giovanni Ugolotti/Oplitas eliminato).
L’Italia ritorna sul podio conquistando la medaglia di bronzo a Strzegom nel 2017 con Pietro Roman/Barraduff 13°, Pietro Sandei/Rubis du Prere 18°, Vittoria Panizzon/Play The Game 31°, Arianna Schivo/Quefira de l’Ormeau ritirata. Poi il 5° posto a Luhmuehlen 2019 (Arianna Schivo/Quefira de l’Ormeau 17°, Pietro Roman/Barraduff 18°, Marco Biasia/Junco CP 38°, Giovanni Ugolotti/Note Worthy 40°), l’8° ad Avenches 2021 (Stefano Brecciaroli/Bolivar Gio Granno 26°, Pietro Sandei/Rubis du Prere 28°, Evelina Bertoli/Seashore Spring 39°, Mattia Luciani/Leopold K ritirato) e infine l’eliminazione all’Haras du Pin 2023 con Giovanni Ugolotti/Swirly Temptress 18°, Evelina Bertoli/Fidjy des Melezes 24°, Fosco Girardi/Euphorie eliminato, Susanna Bordone/Imperial van de Holtakker eliminata.